
Se morte t’offende,
mio piccolo uomo vetusto,
accarezzati il viso
scalfito da rughe nel volto,
sentirai il paradiso;
Se morte t’offende,
mio piccolo uomo ricurvo
tu guarda con occhi di bimbo
la luce soave c’attende,
che incalza, che vibra, che splende.
Se morte t’offende…
sii fiero del mondo che avesti,
del paradiso che tanto sognasti
Portasti nel cuore sapore di mare,
la foglia, l’erbetta, la moglie all’altare;
Se morte t’offende…
mio piccolo uomo cadente
volteggia tra fiori,
sussurra ai profumi,
nel tempo dell’eden
risposte e preghiere.
Se morte t’offende…
mio piccolo uomo bambino
annaffia mughetti cullati nel sole
dipingi le ali di un aquilone.
Se morte t’attende…
mio piccolo uomo di cera
che piano ti spegni, nel vento ogni sera
sii fiero di quello che avesti
dell’alba, del giorno, dei figli che amasti.
Se morte t’attende…
non morte sarà il tuo avanzare
tra glicini in fiore
farfalle il tuo altare.
Sonia Demurtas
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